
Syojatar lo sapeva bene. Come tutti gli ultroloth aveva trascorso secoli a studiare tutte le forme di vita umanoidi, al fine di trovare nuovi metodi per causare loro dolore e tormento. Avrebbe dovuto aspettarsi che quei tre insetti, messi alle strette, avrebbero tentato ogni cosa pur di salvarsi la pelle. L'istinto di sopravvivenza era una forza interiore che non avrebbe mai più sottovalutato. Con un colpo di energia riprese il controllo del proprio corpo, il quale era stato molto vicino all'essere completamente disintegrato. Stese le dita di fronte a sé ghermendo il tessuto planare e lacerandolo con forza, quindi si catapultò fuori dal mare di luce. Poteva muoversi solo per piccoli passi, scalando i piani interni uno ad uno fino a tornare nella Gehenna. Lì avrebbe riacquistato la vista e recuperato completamente le forze. E infine avrebbe cercato le tracce dei tre mortali che avevano distrutto il suo capolavoro dimensionale. Era solo una premura inutile, un desiderio che lo rodeva dentro senza alcun motivo. Se l'esplosione aveva quasi distrutto lui, un signore degli yugoloth, non c'era davvero nessuna possibilità che quei mortali fossero sopravvissuti. ...o forse lo erano?
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