giovedì 7 ottobre 2010

21 - Un multiverso perfetto

Hannok aveva capito tutto. Il reggente Demansiq non era quello che diceva di essere. Una potente maga bariaur di nome Gharundaria aveva assunto le sembianze del mirmarca formian per prendere il controllo di Kliktrix, sfruttando la scomparsa della regina. Ancora qualche questione rimaneva irrisolta... qual'era lo scopo di Gharundaria? C'entrava qualcosa con l'avvento dell'oscurità di ferro? Ma si trattava di domande che sarebbero rimaste senza risposta, almeno per il momento.«Okama watuse!» gridò lo gnomo, di fronte al portale segreto che da casa sua conduceva al primo materiale. Da lì, con un secondo salto, sarebbe arrivato a Sigil, laddove poteva cercare ulteriori informazioni sulla bariaur. Ricordava di averla già vista, presso la Sala dei Registri, la sede dei Destinati. Hannok sapeva che la fazione dei Destinati era terribilmente avida. Avrebbero potuto fare tutto questo solo per un loro tornaconto? Distruggere centinaia di vite per una questione di potere e ricchezza? Tornò con la testa alla realtà. Il portale si era aperto, un bagliore soffuso venato di iridescenze. Era il momento di andare.
«Hannok Ringfinger!» Una voce lo raggiunse proprio nel momento in cui si apprestava a scomparire. Delos e Rea Hagarton apparvero emergendo dal fondo del suo laboratorio. L'einerjar tatuato di rosso già roteava in aria le pesanti catene chiodate che amava usare come arma. La stregona al suo fianco celava i lineamenti sotto una pesante cappa ricamata. «Ti stavamo aspettando. – continuò Delos – Stai andando via?» «Ho impegni altrove. – Rispose ironico lo gnomo. – Perdonatemi.» «Non essere sciocco, Hannok. Abbiamo ascoltato mentre pronunciavi le parole. Conosciamo la chiave. Possiamo seguirti, non puoi fuggire.» «Che cosa volete?» Hannok lasciò che il portale si richiudesse, tornando ad essere completamente invisibile. La stanza ora era illuminata solo da alcune candele, accese dallo gnomo quando era entrato. «Vogliamo ristabilire l'ordine. – Affermò l'einerjar – Non hai a cuore il destino dell'alveare? La regina ha fatto molto per te, a adesso che l'alveare ha bisogno di menti brillanti, gli volti le spalle e te ne vai?» «Per il bene dell'alveare avete saccheggiato la mia casa, confiscato i miei beni e approfittato della mia malattia. Mi sembra di aver fatto già abbastanza. Ho altri affari che mi attendono a Sigil, sono sicuro che il reggente Demansiq sarà in grado di gestire la situazione. Quello che non capisco è... per chi lavorate, voi?» «Noi lavoriamo per chi è in grado di ristabilire l'ordine. – gli rispose Rea, mentre la sua voce si faceva sempre più stridula e squillante. – Non solo nell'alveare, ma nel multiverso.» Nel tempo che la stregona aveva impiegato a terminare la frase, la sua forma si era mutata in una copia esatta di Hannok. Peccato per il suo bastone, che restava della taglia di una creatura più grande, risultando del tutto sproporzionato. Lo gnomo indietreggiò di un passo caricando energia magica tra le dita minute. «Tranquillo, Hannok... se anche la mia etica non fosse contraria a questi metodi, non avremmo comunque bisogno di torturarti per sapere quello di cui abbiamo bisogno. – Sussurrò Delos. – Rea è in grado di leggere nei tuoi pensieri. La legge tornerà a splendere su Arcadia... e poi... ovunque. Un multiverso perfetto. Noi... lo realizzeremo.»