martedì 24 novembre 2009

12 - L'affare Blackmoore

Dona Carnelia si stava rivestendo. Due ancelle la aiutavano ad allacciare le numerose cinghie del corsetto, mentre una terza spolverava minuziosamente gli stivali che avrebbe dovuto indossare. In quel momento, qualcuno bussò. Una delle guardie che attendevano immobili, in piedi, ai lati dell'ingresso della camera, si voltò verso la porta. Entrò lentamente Isidoro, il suo ciambellano.
"Prego venite avanti! - lo incalzò Carnelia, e una fitta di dolore le attraversò la testa, costringendola a portarsi la mano alla fronte.
"Non dovreste eccedere con l'acquavite, Mia Signora, durante momenti così delicati."
Le disse Isidoro, con tono pacato e neutro. La principessa sventolò il palmo della mano allontanando da sé le ancelle, che si disposero attorno a lei con le mani giunte sul grembo, in attesa di ulteriori ordini.
"L'acquavite è l'unica cosa che rende questi momenti sopportabili, Isidoro. Quali notizie mi portate della trattativa in corso alla Cattedrale di Blackmoore?"
"Non molto buone, sono rammaricato. - Riferì il ciambellano, mentre Carnelia si sedeva sul bordo del suo enorme letto, ancora da rifare. - A quanto pare i negoziati sono falliti. Abbiamo perso il prigioniero ed è probabile che i negoziatori siano stati tutti uccisi."
Dona Carnelia si massaggiò gli occhi con l'indice e il pollice della mano destra, sospirando piano.
"Niente che non avessimo previsto, mi pare. Dammi le cattive notizie."
"La Korisande è stata assaltata prima di giungere a Blackmoore, il capitano Lawkrauss è stato ucciso assieme a tutto il suo equipaggio, e la nave è stata fatta schiantare nei pressi del villaggio di Ulbenard. Inoltre, temo che anche l'altra nave e l'altro equipaggio siano andati perduti, giacché gli avventurieri sono stati attaccati mentre erano in viaggio per tornare a Glantri, e non alla Cattedrale come avevamo previsto."
Carnelia de Belcadiz si rizzò in piedi e una delle ancelle la sorresse mentre cercava di mantenere l'equilibrio. Carnelia restò in silenzio qualche secondo, poi fece cenno con la testa di riuscire a restare in piedi. Le servitrici ripresero a vestirla, molto più velocemente di prima.
"Mi spiace per Lawkrauss, lavorava per noi da così tanto tempo... Ero bambina quando mia madre mi accompagnava sul ponte delle navi e il capitano mi faceva giocare col timone... occorrerà occuparci della sua famiglia. Gestisci la faccenda personalmente, Isidoro."
"Sì, Signora." Isidoro chinò leggermente il capo.
"Immagino che non esista un deserto abbastanza sperduto e distante da evitare che persone innocenti debbano morire per il bene della nostra famiglia... vero?"
"Sì, Signora." Ripeté Isidoro, cercando di non assecondare il tono malinconico dell voce di Carnelia. Un tono insolito, dovuto senza dubbio a ciò che restava dell'ubriachezza della sera prima. Ma il ciambellano sapeva che Dona Carnelia sarebbe stata pronta a presenziare le udienze in perfetto orario, stamane. Cosa che non si poteva dire di Don Hippolito, ancora nudo e stordito dal vino nel mezzo del giardino di rose, in compagnia di tre o quattro accompagnatrici. Probabilmente al principe quello che stava accadendo non interessava minimamente.
"C'è altro?" Domandò Carnelia, notando che il ciambellano non si accingeva a lasciare la stanza.
"Sì, Signora... in realtà non mi sono permesso di disturbarla per aggiornarla su quanto accaduto finché non ci è giunta questa comunicazione dal Consiglio, stamattina. Il Vicario Di Blackmoore, Sasha, ha richiesto una riunione straordinaria e immediata. La chiesa di Darokin ci fa sapere che la Cripta della Pace risulta violata, e chiede chiarimenti a riguardo."
La principessa era ormai completamente vestita. Scacciò il mal di testa come si scacciano le mosche fastidiose e il suo sguardo si fece duro come il corindone. Isidoro sapeva che un'elfa della sua età non avrebbe mai perso la pazienza, ma era altrettanto sicuro che un'elfa che non fosse stata Carnelia de Belcadiz a questo punto sarebbe stata molto vicina a commettere un'imprudenza. Isidoro non era un elfo, non apparteneva alla famiglia. Ma aveva lavorato per i de Belcadiz abbastanza a lungo da comprendere che la principessa aveva commesso una grave imprudenza. Carnelia aveva accettato che i trattati si fossero condotti alla Cattedrale Perduta perché voleva che meno persone possibile fossero coinvolte nel piano. Se il negoziato, come avevano previsto, avesse fallito, gli unici a subirne le conseguenze sarebbero stati gli avventurieri che si erano offerti per condurlo. Ma le cose non sono mai semplici come si spera. Qualcuno aveva appena violato la Cripta Santa nella quale la Chiesa della Repubblica di Darokin seppelliva i propri vicari. Chi poteva essere stato? Arkande, probabilmente. Ma perché? In ogni caso, avrebbero incolpato il casato de Belcadiz per aver scelto la cattedrale come luogo della trattativa.

"Credo che dovremo accettare l'offerta dei Malapietra." Sussurrò Carnelia a denti stretti.
"Provvedo immediatamenre a contattare il principe Innocenti." Isidoro uscì dalla stanza.

2 commenti:

Sommo Kuduk ha detto...

Bigio ma usi la cosmologia della 4ed o quella vecchia?

Bigio ha detto...

Uso la cosmologia della 2a edizione, cioè quella di Planescape. La campagna è in pausa, devo rivedere un po' di cose e decidere se passare a un nuovo regolamento... comunque la proseguirò di sicuro, mi sono molto divertito fin qui! :)