lunedì 19 ottobre 2009

2. Ogni cosa al suo posto

Dapprima una fremito lo riportò alla coscienza, poi ascoltò lo schiudersi del suo corpo alla nuova vita. Sentì gli occhi bruciare fin nelle orbite, e capì di essere stato sbalzato nel piano dell'energia positiva. Com'era possibile? Quei tre idioti non potevano aver evocato una forza magica tale da far collassare la piattaforma che aveva costruito. Syojatar scavò a lungo nella sua memoria, mentre i proprio corpo veniva ricreato e sanato dal flusso di energie guaritrici che permeava il piano dell'energia positiva. Ma certo! Comprese cosa era accaduto proprio nell'attimo in cui una scossa rigenerante gli attraversò la spina dorsale. Avevano sabotato il meccanismo, e poi l'avevano nuovamente attivato. Potevano essere così stupidi? Chi mai infilerebbe una spranga tra le ruote di un carro prima di spronare i cavalli? Ma non c'era altra spiegazione. E d'altro canto, era propria dei mortali la curiosa caratteristica di sfuggire al buon senso quando è in pericolo la vita.

Syojatar lo sapeva bene. Come tutti gli ultroloth aveva trascorso secoli a studiare tutte le forme di vita umanoidi, al fine di trovare nuovi metodi per causare loro dolore e tormento. Avrebbe dovuto aspettarsi che quei tre insetti, messi alle strette, avrebbero tentato ogni cosa pur di salvarsi la pelle. L'istinto di sopravvivenza era una forza interiore che non avrebbe mai più sottovalutato. Con un colpo di energia riprese il controllo del proprio corpo, il quale era stato molto vicino all'essere completamente disintegrato. Stese le dita di fronte a sé ghermendo il tessuto planare e lacerandolo con forza, quindi si catapultò fuori dal mare di luce. Poteva muoversi solo per piccoli passi, scalando i piani interni uno ad uno fino a tornare nella Gehenna. Lì avrebbe riacquistato la vista e recuperato completamente le forze. E infine avrebbe cercato le tracce dei tre mortali che avevano distrutto il suo capolavoro dimensionale. Era solo una premura inutile, un desiderio che lo rodeva dentro senza alcun motivo. Se l'esplosione aveva quasi distrutto lui, un signore degli yugoloth, non c'era davvero nessuna possibilità che quei mortali fossero sopravvissuti. ...o forse lo erano?

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