mercoledì 28 ottobre 2009

7. Il prigioniero

All'attenzione di Vostra Eccellenza, la Principessa Carnelia di Belcadiz.
Vogliate scusare il ritardo con il quale vi scrivo, ma al fine di svolgere al meglio i compiti che ho avuto onore di ricevere da Voi, ho dovuto modificare alcune delle direttive normalmente applicate ai prigionieri del Pozzo delle Anime Perdute.
Innanzitutto voglio rassicurarvi: il prigioniero è al sicuro e ancora in nostro possesso. Dopo averlo privato di ogni arma e armatura, e averlo incantenato con l'adamantio, come da voi richiesto, siamo riusciti a porlo in stasi in maniera permanente. Il suo corpo è stato calato all'interno di una delle camere di contenimento, come è solito per gli ospiti del Pozzo che non devono essere giudicati dall'alto consiglio e la cui condanna è permanente. Tuttavia ho personalmente applicato alcuni sigilli di interdizione sulla botola, in modo che nessuno la apra inavvertitamente. Mi sono permesso anche di incantarne magicamente le pareti, con rituali di protezione che rendono ulteriormente difficile individuare il prigioniero, dissolvere le magie che lo mantengono in stasi, e liberarlo. Conosco alla perfezione le regole del Pozzo delle Anime Perdute, so bene che il Pozzo è già provvisto di molte misure di sicurezza che rendono la maggior parte delle magie inutili, tuttavia e con licenza parlando, mia Signora, se Voi aveste visto di cosa è stato capace il prigioniero prima che lo catturassimo, Voi stessa avreste la mia stessa premura.
Vi invito comunque a non credere a quei soldati sopravvissuti che riporteranno voci infondate riguardo l'avvento di una divinità, o di un eroe mitologico. Credetemi, non c'era nulla di eroico né di divino in quella radura rocciosa, quando la trappola di Sua Signoria il Barone è scattata. Il prigioniero è un combattente formidabile, per forza e per esperienza, e sono state solo la sua forza e la sua esperienza che gli hanno permesso di resistere ai continui attacchi da parte dei nostri incantatori e della nostra milizia. Capisco bene che di fronte a quasi un centinaio di soldati di alto rango, massacrati e mutilati in quel modo, alcuni di loro possano aver creduto di aver scorto un avatar o un qualche tipo di creatura ultraterrena. Quello che posso assicuravi è che Nogard è solo un uomo, di carne e ossa come lo sono io e lo siete voi. Solo lui stesso sa cosa gli passa per la testa, che sicuramente la sua mente non è affine alla nostra, e il suo modo di vedere la realtà non ci appartiene né ci corrisponde. Eppure abbiate fiducia nelle mie parole: dentro quel pozzo si trova una vera furia della guerra, un veterano del massacro, una belva. Niente di più, niente di meno.
Pertanto, per quanto riguarda la preoccupazione di Vostra Eccellenza, che l'alto consiglio potesse considerare questa vicenda come una pericolosa prova della forza di potenze divine, vi consiglio di riportare loro questa mia considerazione: se anche il prigioniero possedesse un qualche tipo di benedizione divina, o se fosse un eletto, o una semidivinità lui stesso, in ogni caso l'arte l'ha piegato e ridotto in catene.
Sicuro di esservi stato di aiuto,
Vostro Servitore,
Gadis Cortazar

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